La consulenza genetica può interessare ogni epoca della vita, dal periodo neonatale alla senescenza e, ancor prima, anche la vita intrauterina. Le condizioni di origine genetica possono infatti iniziare a manifestarsi in qualsiasi momento della vita, pur essendo già presenti nel nostro DNA dal momento del concepimento. Moltissime sono le situazioni che possono essere ricollegate ad alterazioni del nostro codice genetico:
Il test del DNA fetale (NIPT, Non Invasive Prenatal Test) si esegue a partire da un semplice prelievo di sangue alla donna in gravidanza, allo scopo di individuare precocemente il rischio che il feto sia affetto da anomalie cromosomiche come le trisomie 21 (sindrome di Down) 13 e 18. E’ un test di “screening”, in grado quindi di determinare la valutazione di un rischio.
Il prelievo è eseguibile a partire dalla decima settimana di gravidanza ed è un test non invasivo, pertanto non vi sono rischi di interruzione di gravidanza. Rispetto alla stima del rischio di sindrome di Down, al momento il test del DNA fetale rappresenta l’esame di screening più accurato.
Il NIPT non può considerarsi sostitutivo di indagini invasive come villocentesi e amniocentesi che sono indagini diagnostiche. In caso di esito positivo al test del DNA fetale, il risultato va confermato con una metodica invasiva.
Nel caso della trisomia 21, l’attendibilità è molto alta: superiore al 99%, con falsi positivi molto rari.