Il sudore, escreto dalle ghiandole sudoripare, ha funzione termoregolatrice del corpo. In alcuni soggetti, le emozioni relativamente intense (in particolare ansia e paura) possono incrementare la sudorazione, soprattutto a livello di mani, piedi, e/o ascelle. Nell’1-2% della popolazione, il sistema nervoso autonomico è iperattivo e determina una iperproduzione di sudore (iperidrosi) in particolar modo a livello di mani, piedi, ascelle e fronte (aree ricche di ghiandole sudoripare eccrine); vi sono forme definite primarie o idiopatiche (cause multifattoriali: genetiche, ambientali, e psicologiche) e forme secondarie (dovute a disordini medici noti).
L’iperidrosi può essere molto invalidante e, oltre all’incremento della produzione e di sudore, il paziente può lamentare bromoidrosi (sudore maleodorante) e/o cromoidrosi (vestiti tinti con aloni di sudore). Talora il sudore in eccesso causa la macerazione della pelle e causa infezioni. Spesso, tale disturbo mette il paziente in imbarazzo tanto da divenire invalidante.
La diagnosi è posta attraverso una anamnesi clinica approfondita ma anche esistono test specifici che possono aiutare a quantificare il disturbo e ad una migliore localizzazione delle aree maggiormente iperidrotiche.
La prima linea di trattamento nelle forme primarie di questo disturbo è costituita da antitraspiranti topici con cloruro di alluminio. Nelle forme secondarie vi è necessità di trattare la condizione patologica sottostante. Non sempre i benefici sono soddisfacenti.
Nei casi di difficile trattamento, la tossina botulinica di tipo A è utile per inibire le fibre simpatiche postgangliari colinergiche che innervano le ghiandole sudoripare; in tal modo si riduce la sudorazione.
La tossina botulinica di tipo A è una neurotossina prodotta da un batterio, il Clostridium Botulinum. Da molti anni viene utilizzata per molteplici malattie neurologiche, in particolar modo in quelle da eccessiva attività muscolare e iperattività ghiandolari e salivari. Queste perche la tossina è in grado di rilassare i muscoli contratti e bloccare la secrezione di saliva e sudore. Dal 2013 è ufficialmente utilizzata anche nel il trattamento dell’emicrania cronica.
Il trattamento viene effettuato con multiple infiltrazioni sottocutanee di tossina botulinica di tipo A nelle sedi affette da iperidrosi (ascelle, palmi delle mani, piante dei piedi, o fronte). La durata della terapia è variabile e risulta essere di circa 5-12 mesi per l’iperidrosi ascellare e di 4-6 mesi per l’iperidrosi plantare/palmare. Nonostante il trattamento è molto sicuro per questo tipo di disturbo, sono possibili effetti collaterali quali il dolore transitorio nelle sedi di inoculo, irritazione cutanea, e debolezza muscolare dei muscoli sottostanti le aree trattate; questi effetti avversi sono transitori ed in genere molto lievi.
L’emicrania è una patologia dolorosa molto frequente e spesso disabilitante, con particolare prevalenza nel sesso femminile, ed ha una prevalenza mondiale pari al 14.4%. Il paziente lamenta episodi di mal di testa intenso, associato a fastidio per la luce, gli odori, o i rumori. Il dolore può divenire così intenso da causare anche nausea e vomito.
In alcuni pazienti, gli attacchi diventano molto frequenti e configurano la condizione nota come emicrania cronica. In questo caso, il paziente presenta almeno 15 giorni di mal di testa al mese per almeno 3 mesi, determinando un notevole disagio e disabilità nella vita quotidiana.
Il ruolo del neurologo è quello di formare una diagnosi corretta, escludere altre cause alla base del disturbo, ed avviare una terapia per gli attacchi emicranici acuti e provvedere a formulare una terapia di profilassi per prevenire gli attacchi di emicrania.
Il 5% circa dei pazienti con emicrania cronica è intrattabile con i convenzionali farmaci preventivi orali (antidepressivi, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, antiepilettici, etc.); si parla di pazienti resistente ad almeno 3 linee di trattamento correttamente somministrato per un tempo adeguato. Molti pazienti non tollerano gli effetti collaterali di tali farmaci e terminano la terapia entro breve dall’avvio.
La tossina botulinica di tipo A è una neurotossina prodotta da un batterio, il Clostridium Botulinum; il suo utilizzo in ambito clinico è presente dagli anni 70 per molteplici indicazioni mediche (distonie, spasticità, iperidrosi, etc.) e le dosi utilizzate in ambito clinico sono estremamente basse e sicure.
Dal 2012, la tossina botulinica di tipo A è stata approvata per il trattamento preventivo dell’emicrania cronica. La terapia consiste in multiple iniezioni superficiali eseguite con un sottile ago secondo uno schema fisso (protocollo PREEMPT) o comunque seguendo il dolore con siti aggiuntivi. L’effetto della tossina botulinica sull’emicrania è dovuto ad un blocco di rilascio di molecole che mediano il dolore dai nervi periferici, riducendo la sensibilizzazione periferica e centrale. Indebolendo questi meccanismi, si riduce la cronicizzazione dell’emicrania, riducendo i giorni di mal di testa mensili e la loro intensità. La terapia non ha effetto immediato ma richiede qualche giorno prima dell’avvio dell’effetto; raggiunge massima efficacia ad un mese di distanza dalle iniezioni e dura per 3 mesi circa per poi perdere effetto gradualmente. pertanto, il trattamento può di essere ripetuto ogni 3 mesi in modo da mantenere l’efficacia della terapia e raggiungere anche un effetto sinergico con il trattamento precedente.
I rischi della terapia sono limitati, in quanto le dosi e le sedi trattate sono sicure e accessibili. Gli effetti collaterali dovuti alla tossina, tipicamente rari, sono transitori e completamente reversibili (abbassamento della palpebra, debolezza muscolare).